Cittadinanzattiva Sardegna su percosse pazienti disabili a Cagliari: andare oltre le ispezioni. Necessarie politiche di prevenzione e efficaci azioni di verifica insieme ai cittadini.

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Comunicato stampa                                        Cagliari, 15 febbraio 2016
 
Cittadinanzattiva Sardegna su percosse pazienti disabili a Cagliari: andare oltre le ispezioni. Necessarie politiche di prevenzione e efficaci azioni di verifica insieme ai cittadini.
"Le immagini che stiamo vedendo in questi giorni fanno venire i brividi, e pensare che a subire queste violenze siano state persone fragili, impossibilitate a difendersi e spaventate, impone di dire basta alle azioni di intervento a fatto accaduto. E' necessario piuttosto occuparsi di come prevenire questi episodi. E l'invio di ispettori o l'inasprimento delle pene da soli non sono deterrenti sufficienti, ancor più alla luce dell'assenza di una legge che preveda il reato di tortura, come chiediamo da tempo insieme a Antigone e Amnesty International". Questo il commento di Francesca Moccia, responsabile di Cittadinanzattiva Sardegna, in merito alla sospensione di 14 operatori a Cagliari per percosse ai pazienti disabili ospitati nella struttura. 
"Valuteremo l'opportunità di costituirci parte civile nel processo, e proponiamo sin da ora un controllo civico di queste strutture, prendendo come modello l'Audit Civico che da diversi anni la nostra organizzazione realizza in molte regioni italiane, e che prevede proprio un ruolo attivo e centrale dei cittadini insieme alle istituzioni per la valutazione della qualità dei servizi e il rispetto dei diritti fondamentali".
"Quello di oggi è solo un ennesimo evento sentinella, a cui però si continua a rispondere con armi spuntate. Apprezziamo il lavoro degli inquirenti e della Magistratura, che hanno permesso l'accertamento di questi episodi vergognosi. Ma ci chiediamo anche se sia possibile ridurre il tempo a "telecamere accese" prima di intervenire, evitando il più possibile che le vittime continuino a vivere nella paura e nella violenza", ha aggiunto Moccia
"Per prevenire il ripetersi di questi episodi crediamo urgente e improcrastinabile l'avvio di una reale verifica sulla gestione di strutture socio-sanitarie o di alloggio, a partire da quelle per anziani e per disabili. Non è possibile che le stesse vengano "accreditate" solo accertando il rispetto di criteri burocratici, ma è parimenti necessario che vengano sottoposte a verifiche periodiche per condizioni igieniche, livelli di stress e comportamenti del personale, solo per fare alcuni esempi". 
"In generale", ha quindi concluso Moccia, "la gestione di queste strutture va resa più trasparente, anche abolendo gli orari rigidi di accesso per i familiari".

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